Epicondilite: Cos’è? Cause, sintomi e rimedi naturali

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Epicondilite: Cos’è? Cause, sintomi e rimedi naturali

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L’epicondilite, nota comunemente come gomito del tennista, è un’infiammazione dei tendini che collegano i muscoli dell’avambraccio al gomito. Può colpire sia le donne, in particolare quelle che praticano uno sport per il quale l’area è sovraccaricata, sia gli uomini.

Se sei qui, è probabile che tu soffra di questo disturbo – e che tu voglia sapere comecurarlo e quali siano i rimedi naturali che puoi utilizzare. Cercheremo di rispondere alle tue domande e di mostrarti anche alcuni elementi di primo intervento ai quali ricorrere in caso di comparsa dell’epicondilite.

In questo approfondimento parleremo di cos’è l’epicondilite, di come si cura e anche di cosa fare quando compare. Prima però di affrontare questi argomenti, partiamo dalle basi: epicondilite cosa vuol direEpi – indica la parte superiore; Condili – giunture che si trovano all’estremità di un osso; Ite – termine usato in medicina per indicare un’infiammazione.

Epicondilite – Introduzione argomento:

Cos’è:Infiammazione tendini che collegano muscoli avambraccio e gomito
🤔Denominata anche:Gomito del tennista
👨‍⚕️Esami diagnostici:MRI / Raggi X / EMG
🔍Come si tratta:Riposo / Anti-infiammatori / Intervento chirurgico (Casi gravi)
💊Prodotti:Migliori integratori epicondilite
Cos’è l’epicondilite: introduzione

Cos’è l’epicondilite

Chi ha l’epicondilite prova un dolore molto forte nella zona del gomito. Oltre ai tennisti, a soffrire comunemente di questa patologia sono i golfisti e i lavoratori che, durante lo svolgimento della loro professione, compiono gesti di presa e di sollevamento ripetitivi e forzati. Oltre alla forma principale esistono altre due forme di epicondilite: l’epicondilite laterale e l’epicondilite mediale.

Epicondilite - area interessata - di Soluzione.online
L’area interessata dall’epicondilite

L’epicondilite laterale è un altro disturbo che colpisce comunemente i tennisti, con la differenza che, in questo caso, le zone colpite sono le parti laterali del gomito. I tendini coinvolti sono quelli che si collegano al muscolo estensore radiale breve del carpo, che si trova sull’area laterale dell’avambraccio. Questi tendini sono anche responsabili della nostra capacità di raddrizzare il polso e le dita.

L’epicondilite mediale invece, o “gomito del golfista”, è un’infiammazione dei tendini che si partono dai muscoli dell’avambraccio all’interno, o aspetto mediale, dell’osso del gomito. In questo caso vengono coinvolti i tendini che si collegano al muscolo flessore radiale del carpo, che si trova sulla superficie anteriore dell’avambraccio. Il flessore radiale del carpo è responsabile della flessione del polso e dell’abduzione della mano. Il risultato? Un dolore molto forte e intenso, spesso insopportabile, concentrato nell’area del gomito.

È la causa più comune di dolore persistente al gomito, perché circa lo 0,07% della popolazione ne viene colpito ogni anno (7 casi su 1000). È più comune nelle donne e uomini, di età compresa tra i 35 e i 54 anni.

Perché viene l’epicondilite: le cause profonde

Dal punto di vista medico, l’epicondilite colpisce più della semplice articolazione del gomito: si tratta di un’infiammazione molto dolorosa, che prende l’area intorno al gomito, alle articolazioni, ai tendini nella parte centrale del braccio e persino all’avambraccio e al polso.

Per questi motivi, i medici chiamano il gomito del tennista anche con un altro nome, sindrome del dolore al gomito laterale, che fornisce una descrizione più accurata di come il dolore, a volte, si possa diffondere verso l’esterno del gomito.

Epicondilite - cause - il tennis
Il tennis è una delle cause più comuni per l’epicondilite

Tuttavia come si danneggiano e si infiammano le articolazioni e i tendini intorno al gomito, provocando la comparsa dell’epicondilite? I tendini e le articolazioni sono fatti di tessuti flessibili, simili a corde che collegano i muscoli alle ossa.

L’uso ripetuto dei tendini e delle articolazioni può portare a strappi, stiramenti o infiammazioni, perché il tessuto che li forma si degenera e si consuma con il passare del tempo, subendo delle micro lacerazioni. Una lesione a un tendine è chiamata tendinopatia. Nel caso del gomito del tennista, il tendine leso è l’estensore del carpo radiaslis reavis (o ECRB). Il tendine ECRB controlla il movimento dei polsi quando il gomito è dritto.

L’infiammazione si sviluppa intorno al muscolo esterno del gomito e al tendine. È dolorosa, ma è anche il modo con cui il tuo corpo cerca di guarire queste piccole lacerazioni di tessuto. Il tendine danneggiato, a volte, inizia a perdere liquidi e persino collagene. Proprio per questo motivo, spesso non è raro che nell’area si formi un tessuto indurito: è un altro stratagemma, messo in atto dal tuo corpo, per guarire più in fretta dalla condizione!

Segni e sintomi dell’epicondilite

Questi sono generalmente i criteri di diagnosi dell’epicondilite:

  • Il dolore e la debolezza del gomito possono renderti difficile compiere delle azioni semplici, come stringere la mano a qualcuno, afferrare un oggetto, girare una maniglia o tenere una tazza di caffè;
  • Sensazione di bruciore nella parte interna o esterna del gomito;
  • Difficoltà a raccogliere o a tenere gli oggetti;
  • Sensazione di intorpidimento o di formicolio che può iniziare dal gomito e raggiungere una o più dita;

sintomi dell’epicondilite di solito si sviluppano nel tempo, iniziando in modo lieve e peggiorando lentamente nel corso di settimane e mesi. Pertanto non esiste un singolo evento scatenate specifico che provoca la comparsa dei sintomi.

Molto spesso è interessato solo il braccio dominante. Tuttavia entrambe le braccia possono essere coinvolte quando l’attività faticosa causale richiede l’uso di entrambe le braccia.

Come viene diagnosticata l’epicondilite?

L’epicondilite può essere diagnosticata unicamente da un esame medico approfondito. Durante l’esame, il medico ti chiederà di appoggiare il braccio interessato su un tavolo, con il palmo della mano rivolto verso l’alto, e ti piegherà il polso contro resistenza.

Epicondilite - diagnosi - MRI
La risonanza magnetica è un metodo diagnostico tipico per l’epicondilite

Potrebbero essere necessari altri test diagnostici, come i raggi X e le scansioni di risonanza magnetica (MRI), per escludere altre diagnosi, come l’artrite o l’ernia del disco nella colonna cervicale, poiché la presenza di una di queste condizioni può anche coinvolgere il dolore irradiato dal gomito. Un’elettromiografia (EMG) può essere utilizzata per escludere la compressione del nervo attorno al gomito, che potrebbe causare sintomi simili a quelli dell’epicondilite.

Come viene curata tradizionalmente l’epicondilite?

L’epicondilite viene trattata concedendo al braccio colpito, o alle braccia colpite, un riposo adeguato, che spesso richiede una riduzione della partecipazione agli sport e al sollevamento di carichi pesanti.

Ti consigliamo inoltre di evitare movimenti ripetitivi del polso e del gomito. I trattamenti conservativi possono includere l’assunzione di farmaci antidolorifici da banco, come gli antinfiammatori non sterodei (FANS), come l’ibuprofene o il naprossene, nonché l’uso di un tutore sulla parte posteriore dell’avambraccio per prevenire lo sforzo eccessivo di muscoli e di tendini. Possiamo anche scegliere di aiutarci con integratori contro le infiammazioni.

Anche se potrebbe sembrare molto dolorosa e controindicata, ti suggeriamo di seguire anche una terapia fisica per rinforzare i muscoli dell’avambraccio. Il fisioterapista, per promuovere una guarigione più rapida, potrebbe applicarti delle tecniche di stimolazione muscolari oppure prescriverti massaggi con ghiaccio per ridurre l’infiammazione.

Se il tuo caso è grave, oppure pratichi sport a livello agonistico, il medico potrebbe raccomandarti iniezioni di steroidi antinfiammatori, come le iniezioni di cortisone, nell’area interessata per alleviare i sintomi. Se i sintomi non migliorano con il trattamento non chirurgico, il dottore potrebbe consigliarti un intervento chirurgico.

Epicondilite: come si svolge l’intervento chirurgico?

L’intervento chirurgico su un’epicondilite grave, in genere, comporta la rimozione di parti del muscolo strappato e ferito e il successivo ricollegamento delle parti sane all’osso.

Epicondilite - intervento chirurgico
L’intervento chirurgico è l’extrema ratio per chi soffre di epicondilite

A seconda dei fattori di rischio, come l’età o l’esito derivato dal precedente esame eseguito dal medico, il chirurgo potrebbe scegliere di eseguire un intervento chirurgico a cielo aperto tramite un’incisione sul gomito. Un’altra opzione è quella della chirurgia artroscopica, che viene effettuata tramite piccole incisioni e strumenti in miniatura.

Quanto tempo ci vuole per guarire dall’epicondilite?

A meno che tu non abbia una grave forma di epicondilite che richiede un intervento chirurgico, in genere sono necessari dai sei ai dodici mesi per guarire dall’epicondilite utilizzando trattamenti conservativi.

Se devi sottoporti a un intervento chirurgico, il medico ti raccomanderà di eseguire esercizi di rafforzamento per allungare il gomito e ripristinare la flessibilità circa un paio di mesi dopo l’intervento.

La ripresa delle attività atletiche dipende dalla tua salute e dalla tua forma fisica, ma in genere ci vogliono dai quattro ai sei mesi di riposo prima di poter ricominciare la pratica di uno sport.

Alternative all’intervento chirurgico per l’epicondilite

Oltre a quelli sopracitati, che in genere vengono usati per trattare un’epicondilite grave, esistono altri rimedi, più tenui, per trattare un’epicondilite di lieve e media gravità senza ricorrere agli interventi chirurgici. Eccone alcuni: partiamo dai tutori, che possono offrire sollievo e sostegno utili per migliorare la nostra condizione.

BodyProx 2 – tutore per epicondilite

BodyProx 2 è un tutore per epicondilite nato per gli sportivi – realizzato in ottimi materiali pur avendo un prezzo molto basso su Amazon. Allevia lo stress con il quale carichiamo l’area colpita – e grazie ad un cuscinetto in gel protegge i tendini e li accompagna durante i movimenti.

Lo abbiamo scelto perché in grado di offrire un buon supporto e qualità eccellente dei materiali, nonostante si tratti di un prodotto molto economico. I tessuti sono traspiranti e non lasciano sudore e grazie alla bretella autoregolante possiamo indossarlo con comodità a prescindere dalle dimensioni del nostro avambraccio.

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Il prodotto è uno dei più venduti di sempre su Amazon e quello con la media più alta di voti. Lo abbiamo testato in redazione e possiamo confermare l’ottima qualità dei materiali e l’assoluta leggerezza del tutore. Possiamo indossarlo anche mentre utilizziamo una maglietta senza eccessive preoccupazioni o fastidi.

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Fascia gomito di Yosoo Health Gear

Per chi preferisce un prodotto a fascia abbiamo la fascia gomito di Yosoo Health Gear, un prodotto meno invasivo del precedente tutore a cuscinetto di BodyProx. Il funzionamento di questo prodotto è semplice: una doppia bretella ci permette di fissarlo sul braccio e sull’avambraccio, per avere a disposizione un tutore che si adatti perfettamente alla nostra fisionomia.

La fascia gomito permette di supportare il gomito durante i movimenti e di proteggerlo, anche durante le attività fisiche che possono richiedere sforzi importanti per quest’area del nostro corpo. La presenza di stabilizzatori a molla ci permettono di avere un supporto di livello professionale – in qualunque situazione di utilizzo.

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tessuti sono però – ed è emerso chiaramente dai nostri test, molto meno traspiranti della soluzione precedente. E dunque dovremo fare l’abitudine a sentire l’area dove lo applicheremo più fasciata.

Nel complesso un’ottimo prodotto, da un costo contenuto e che può essere un’ottima alternativa per chi vuole una buona alternativa ai tutori basati su cuscinetto gel. Apprezzatissimo anche questo su Amazon – con migliaia di recensioni positive che ne tessono le lodi.

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Elastic Sleeve di McDavid

2 Way Elastic Sleeve di McDavid è un prodotto più di anticipazione che di soluzione dell’epicondilite, che comunque non dovrebbe mai mancare dal nostro armadietto – se pratichiamo sport che possono portarci a sollecitare eccessivamente il nostro gomito. In materiale traspirante, ha un prezzo molto economico.

Possiamo sceglierla in quattro taglie ed offre un ottimo livello di compressione per i tessuti molli, senza che si avverta però alcuna sensazione di calore anche durante le fasi più concitate della nostra attività sportiva. Il 10% di nylon nella composizione della fascia aiuta a mantenerne l’elasticità e la forma – rendendola molto longeva rispetto a prodotti della stessa categoria che però non possono offrire una composizione di materiali così azzeccata.

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Occhio a scegliere la versione giusta: esiste in quattro taglie, anche se la pagina prodotto offre comunque un buon metodo per misurare il nostro avambraccio e scegliere la versione più adatta a noi. Per i casi meno disperati rispetto a quelli che dovremmo trattare con i due tutori che abbiamo già recensito – e rispetto ai metodi che andremo ad analizzare tra poco.

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Il metodo RGCE (riposo, ghiaccio, compressione ed elevazione)

Una volta che i sintomi dell’epicondilite sono gravi abbastanza da causare un dolore evidente, il primo passo da compiere è quello di far riposare la zona e di interrompere subito i movimenti ripetitivi che ti hanno provocato questa condizione.

Puoi usare il ghiaccio all’inizio per controllare il gonfiore. Ricordati solo che il ghiaccio è più efficace entro le 24-48 ore dall’insorgenza del gonfiore. Prova ad applicare il ghiaccio sul gomito e sull’avambraccio, per 15-20 minuti alla volta, più volte al giorno.

RGCE per epicondilite - di Soluzione.online
Applicare ghiaccio è un ottimo modo per prendersi cura dei casi acuti

La compressione e l’elevazione aiutano anche a evitare che l’infiammazione peggiori. Può essere utile indossare temporaneamente una benda, una stecca o un tutore per evitare che il tendine infiammato diventi troppo gonfio.

Prova ad avvolgere strettamente l’area, sollevandola anche per ridurre il flusso sanguigno. Appena riprendi ad allenarti, assicurati di riposare in modo adeguato tra un allenamento e l’altro. Il riposo è fondamentale per consentire ai tessuti logori di ripararsi. Il riposo tra un allenamento e l’altro, infatti, è anche il momento in cui diventiamo effettivamente più forti.

Esegui esercizi e allungamenti indicati per l’epicondilite

Potrebbe sembrare controindicato, ma nella maggior parte dei casi, se hai un’epicondilite con sintomi lievi o moderati, muovere il braccio e il gomito con attenzione può aiutarti a rompere la rigidità e a risolvere i sintomi.

In altre parole, non è necessario, né benefico, immobilizzare completamente il braccio o il gomito se ti viene diagnosticato il gomito del tennista (a meno che tu non abbia una grave infiammazione). Con gravi danni e infiammazioni intorno al gomito, il gonfiore probabilmente causerà l’immobilità del braccio.

Epicondilite - allungamenti per eliminare il dolore
Gli allungamenti sono importantissimi per chi soffre di epicondilite

Tuttavia un fisiatra dell’Università dell’Ohio, il dottor Ernest W.Johnson, ha dimostrato che i movimenti concentrici del polso possono aiutare ad alleviare il dolore, arrestando la produzione di una densa cicatrice di collagene nell’area di attacco tra il muscolo del gomito e l’articolazione (o tendine).

Se sei in grado di muovere il braccio, prova ad allungare delicatamente e a esercitare l’area per aiutare a rompere le aderenze dei tessuti che in realtà peggiorano il gomito del tennista. Allo stesso tempo, però, fai attenzione a non sovraccaricare l’area dolorante. Comincia sempre questi esercizi in modo lento e sii paziente.

All’inizio cerca di esercitare la minima pressione sul gomito mentre lo stai ancora allungando, quindi aumenta la resistenza con il passare del tempo. Tieni d’occhio il tuo livello di dolore e progredisci solo quando la tua forza migliora e i sintomi diminuiscono. Gli allungamenti e gli esercizi per l’epicondilite includono:

  • Allungamento eccentrico del polso: appoggia l’avambraccio su un tavolo con il polso che pende dal bordo e il palmo della mano rivolto verso l’alto. Tieni in mano un peso leggero. Lascia cadere la mano, poi solleva lentamente il polso. Esegui dieci ripetizioni, tre volte a giorni alterni;
  • Allungamento dell’estensore dell’avambraccio: tieni il polso interessato piegato di fronte a te. Con la mano sana, allunga l’altra mano e afferra le dita, quindi tirale indietro per allungare l’avambraccio. Mantieni la posizione per trenta secondi ed eseguila due volte al giorno;
  • Allungamento del tricipite: piega il braccio interessato dietro la schiena ed esercita una lieve pressione sul gomito usando il braccio sano. Mantieni la posizione per trenta secondi ed esegui tre volte a giorni alterni;
  • Esercizio di rinforzo della mano con pallina: tieni in mano una pallina da tennis (o una pallina simile). Esercitati a stringerla sempre di più. Inizia comprimendola per tre secondi alla volta, quindi procedi fino ad arrivare a dieci secondi;

Il metodo Egoscue

Il metodo Egoscue si concentra su una serie di allungamenti ed esercizi delicati per correggere i disallineamenti nel sistema muscolo-scheletrico, che contribuiscono al dolore e alla cattiva postura.

L’Egoscue aiuta a ridurre il dolore ai tendini o alle articolazioni concentrandosi sulla forma corretta durante l’esercizio o l’utilizzo di vari muscoli. Secondo la teoria di Pete Egoscue, che ha creato questo metodo, la forma impropria è la vera ragione del gomito del tennista, ancora più dell’uso eccessivo.

Nel caso dell’epicondilite, Egoscue si concentra sulla correzione della forma dei muscoli della spalla, della schiena e dell’avambraccio, in modo che le articolazioni del gomito non vengano compromesse e perdano l’intera gamma del movimento.

Gli esercizi Egoscue per l’epicondilite sono facili da ricordare e facili da praticare a casa. Indipendentemente dal tipo di attività che stai facendo, l’apprendimento della forma e della postura corretta è importante, anche se Egoscue ti aiuta a proteggerti meglio dalle lesioni e dai dolori futuri.

Prova dei trattamenti di agopuntura

L’agopuntura è una tecnica di salute olistica che deriva dalla medicina tradizionale cinese. Aiuta a ridurre il dolore stimolando punti specifici del corpo attraverso l’inserimento di aghi molto sottili e praticamente indolori.

Gli studi dimostrano che rispetto ai gruppi di controllo, i pazienti che ricevono trattamenti di agopuntura riportano meno dolori, inclusi meno dolori muscolari, meno probabilità di sviluppare il gomito del tennista, meno sintomi di osteoartrite e meno mal di testa cronici.

Gomito del tennista - Agopuntura - di Soluzione.online
L’agopuntura è particolarmente indicata per il “gomito del tennista”

Uno studio del 2001, pubblicato sul Journal of Rheumatology, ha rilevato che, dopo due settimane di trattamenti con agopuntura, i pazienti con epicondilite hanno sperimentato riduzioni significative dell’intensità del dolore.

Hanno anche visto miglioramenti notevoli nella funzione del braccio rispetto a un gruppo di controllo. Anche dopo due mesi dall’esperimento, il gruppo trattato con l’agopuntura ha continuato ad avere una funzione migliore rispetto al gruppo che non ha ricevuto alcun trattamento con l’agopuntura.

Controlla il dolore in modo naturale

Oltre ad applicare ghiaccio sul gomito che fa male, puoi usare anche alcuni oli essenziali per migliorare la tua condizione e diminuire anche il dolore.

Per esempio, l’olio essenziale di cipresso agisce migliorando la circolazione sanguigna, mentre l’olio essenziale di elicriso aiuta a riparare il tessuto nervoso danneggiato.

Anche l’olio essenziale di menta piperita può aiutare a ridurre il dolore. L’incenso, invece, favorisce la guarigione, diminuendo l’infiammazione.

Per utilizzare gli oli essenziali, mescola diverse gocce di uno degli oli sopraindicati con un olio vettore, come l’olio di cocco o di mandorle, e applica la miscela sulle aree doloranti per via topica tre volte al giorno.

Se è la prima volta che usi gli oli essenziali per trattare l’epicondilite, e non sai come dosarli, ti rimandiamo alla nostra guida agli oli essenziali, dove troverai anche tanti consigli utili per il corretto dosaggio e utilizzo degli oli essenziali.

Gestisci l’infiammazione con una dieta sana

Per aiutarti a mantenere bassi i livelli dell’infiammazione e, di conseguenza, il dolore, evita i cibi trasformati, gli zuccheri aggiunti, i cibi ricchi di sodio, gli alimenti ricchi di grassi saturi e raffinati, l’alcol e i cereali lavorati.

cibi antinfiammatori che aiutano il corpo a riparare i tessuti danneggiati includono:

  • Tutti i tipi di verdure, in particolare le verdure a foglia verde;
  • Le proteine pulite di alta qualità, come il pesce pescato in natura, i latticini crudi, le uova biologiche e il manzo nutrito con erba e non con mangimi;
  • Frutti di bosco, agrumi, melone e ananas;
  • Alimenti ad alto contenuto di potassio e magnesio, come il latte di cocco, l’avocado, le verdure, le patate dolci e le banane;
  • Il brodo di ossa, che contiene collagene per migliorare la salute dei tessuti;

Altri consigli per scoraggiare l’epicondilite

Come ogni condizione, anche l’epicondilite può essere prevenuta adottando una serie di comportamenti, ad esempio effettuando regolarmente degli esercizi per rinforzare i muscoli del polso e dell’avambraccio, e di precauzioni, come ridurre lo sforzo sulle braccia durante la giornata.

  • Evita di ripetere gli stessi movimenti del braccio e della mano

Vuoi ridurre al minimo i rischi di incappare nel gomito del tennista? Evita di ripetere gli stessi movimenti del braccio e della mano per non rischiare un sovraccarico. Se questa non è un’opzione fattibile per te, indossa un tutore e fai spesso delle pause.

  • Impara ad usare i muscoli delle spalle e della parte superiore del braccio

Ciò ti permetterà di alleviare la tensione sul gomito. Inoltre, anche se all’inizio potrebbe sembrarti difficile, evita di piegare o di raddrizzare completamente il braccio e, se sei al lavoro, evita di lavorare con il gomito piegato e tienilo sempre dritto.

L’importanza dello stretching per chi soffre di epicondilite

Che tu pratichi sport a livello agonistico, o per divertimento, prima di eseguire qualsiasi attività fisica, ricordati di fare stretching e di dedicare tempo sufficiente al riscaldamento. Quest’attività preparatoria diventa ancora più fondamentale se, durante lo sport che pratichi, hai la tendenza a ripetere gli stessi movimenti con il braccio.

Se sei una tennista, assicurati che la racchetta sia adatta a te. Un peso più leggero, impugnature più grandi e corde più morbide possono ridurre lo sforzo sui tendini. Usa inoltre tutta la parte inferiore del tuo corpo per dare potenza alla tua bracciata, e non solo il braccio che utilizzi normalmente per assestare i colpi. Lo stretching è fondamentale anche quando ci alleniamo in casa gli avambracci. Non saltiamolo mai, in particolare se soffriamo già di dolori importanti all’avambraccio.

Epicondilite: complicazioni e altri rischi

Se non li tratti per tempo, e in modo adeguato, i danni a lungo termine causati dall’epicondilite possono provocare dolori cronici e perdita della mobilità.

Pertanto, anche se il pensiero di andare dal medico non ti entusiasma, se il gomito ti duole in modo insopportabile e non riesci più a compiere i movimenti più semplici, come alzare una tazzina di caffè, ti consigliamo di chiamarlo per prendere appuntamento.

Se invece ti stai chiedendo se un intervento chirurgico potrebbe risolvere più in fretta il tuo problema, e farti tornare quanto prima sul campo sportivo o al lavoro, ecco cosa devi sapere:

  • La chirurgia per l’epicondilite, a meno che il tuo dottore non ti abbia già detto che la tua condizione è molto grave, di solito non è necessaria, perché il tendine dovrebbe essere in grado di guarire con il riposo e i trattamenti non chirurgici;
  • Il recupero da un intervento chirurgico per il gomito del tennista non è immediato, perché può richiedere fino a sei mesi, e non sempre ha successo. Ad oggi, infatti, non esistono ancora studi che dimostrino con certezza che la chirurgia è migliore di altri trattamenti per risolvere l’epicondilite;
  • I rischi della chirurgia dell’epicondilite includono: perdita della capacità di raddrizzare il braccio, dolore persistente, infezione, perdita di sangue ed effetti collaterali legati all’anestesia. Prima di prendere in considerazione la strada dell’intervento chirurgico, quindi, parlane con il tuo medico;

Considerazioni finali

Termina qui il nostro viaggio alla scoperta dell’epicondilite. Una condizione nota anche come “gomito del tennista”, che colpisce ogni anno il 3% della popolazione mondiale tra i 35 e i 54 anni, ma che di solito si può trattare con adeguato riposo, con l’applicazione di ghiaccio e con l’utilizzo degli oli essenziali.

Una condizione senza dubbio molto dolorosa e che, a sorpresa, affligge non solo gli sportivi, come i tennisti e i golfisti, ma anche le persone che, per lavoro, usano molto i gomiti e le braccia o, durante la pratica dei loro hobbies preferiti, tengono per molto tempo le braccia piegate, ad esempio nel caso del lavoro a maglia.

Il gomito del tennista può rendere la vita quotidiana davvero difficile: può impedirti di afferrare, o di raccogliere, gli oggetti, può ostacolarti nello svolgimento del tuo lavoro e può persino trasformare il tuo hobby, o il tuo sport, non più in un piacere, ma in un momento molto doloroso e debilitante.

Ed ecco perché è fondamentale che, fin dalla comparsa dei primi sintomi, tu metta subito l’area a riposo e contatti il tuo medico per iniziare un percorso di terapia. Un intervento istantaneo, oltre ad aumentare le tue possibilità di guarigione, ti permetterà anche di non dover ricorrere, più tardi, ad altre soluzioni più invasive, come la chirurgia.

Epicondilite: domande e risposte frequenti

Cos’è l’epicondilite e da cosa è causata?

L’epicondilitecondizione dolorosa che si verifica quando i tendini del gomito vengono sovraccaricati e, di conseguenza, si lacerano o si gonfiano, piegando il polso all’indietro e allontanandolo dal palmo della mano. È causata dai movimenti ripetitivi dei muscoli dell’avambraccio, che si attaccano all’esterno del gomito.

Come si cura l’epicondilite?

La terapia principale per il trattamento dell’epicondilite è il riposo con la cessazione immediata, fino a guarigione avvenuta, delle attività che hanno portato allo sviluppo della condizione.. La forma più grave, che non risponde a questi trattamenti, può essere risolta con un intervento chirurgico. I tutori possono aiutarci a migliorare la nostra condizione.

A quale terapeuta possono rivolgermi per una diagnosi di epicondilite?

Il primo passo da fare è quello di contattare il tuo medico di base. Quest’ultimo, dopo aver eseguito un piccolo esame, in caso di accertamento dell’epicondilite ti prescriverà la terapia da seguire. Un fisiatra, o un fisioterapista, invece potrebbe tornarti utile per mantenere la mobilità tramite esercizi specifici oppure recuperarla dopo la convalescenza o dopo un intervento chirurgico.

Tutti possono soffrire di epicondilite?

, tutti ne possono soffrire, sia le donne sia gli uomini. Le persone più colpite sono quelle che rientrano nella fascia tra i 35 e i 54 anni. Anche chi pratica sport come il tennis o il golf, oppure che svolge un lavoro o un hobby che richiede un uso costante delle mani e delle braccia, è ritenuto un soggetto a rischio.

L’epicondilite esiste da sempre o è un fenomeno moderno?

L’epicondilite è una condizione nota ai medici dal 1882, quando la patologia apparve per la prima volta in un articolo, pubblicato da un tale Morris, nel Lancet. È una patologia che però esiste da quando uomini e donne sforzano i particolari tendini e quindi da sempre.

Nata nell'86, gestisce il team che crea contenuti nel settore nutra, salute e benessere. Ha all'attivo più di 1000 approfondimenti pubblicati sui migliori portali di salute italiani. Appassionata di prodotti naturali, consiglia soltanto il meglio ai suoi lettori.

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